Petrolio – Come funziona il mercato
Nel mercato del petrolio, i partecipanti comprano e vendono il petrolio fisico usando strumenti finanziari (futures o opzioni) per hedgiare, coprire le loro posizioni. Come? Ad esempio compro un carico di una nave di petrolio; la consegna stipulata avverrà tra tre mesi. Nello stesso tempo vendo sul mercato finanziario lo stesso importo; in questo modo pareggio il conto, oppure, se sono venditore faccio il contrario.
Gli strumenti più usati per coprire il petrolio fisico sono quindi i futures, che sono contratti con l’obbligo di acquistare o vendere una determinata attività a un prezzo prestabilito con una data di scadenza futura. Questo meccanismo del mercato comporta una certa volatilità quando il contratto passa da una scadenza all’altra e domanda e offerta non sono in equilibrio come in questi giorni.
CFD sul petrolio
I CFD, che i trader più interessati a operazioni veloci sui prezzi usano ogni giorno, consentono di negoziare i movimenti di prezzo dei futures, ma non sono contratti a termine, non hanno scadenza. Sono piccoli derivati, molto più correlati al petrolio ed efficienti di ETF, fondi e azioni di società petrolifere; permettono inoltre di fare trading anche per importi molto piccoli.
Petrolio in Contango
Per capire la situazione di mercato del petrolio è necessario conoscere il contango. Questo nome indica una situazione in cui i prezzi dei futures sono superiori al prezzo spot corrente (inteso come il prezzo di mercato per consegna e pagamento oggi) per cui la curva forward si inclina verso l’alto. In altre parole il petrolio si trova in contango quando l’offerta è forte e la domanda è debole. Come in questi giorni.
Come sta succedendo in questi giorni, la produzione e l’offerta sono enormi rispetto alla domanda di petrolio ridotta al minimo dal coronavirus. La Cina, il più grande compratore di petrolio ha chiuso le fabbriche ed intere regioni per qualche mese.
In condizioni di mercato normali, i futures sulle materie prime come il petrolio vengono negoziate in leggero contango. Questo sopratutto perché il prezzo forward include anche le spese di mantenimento della posizione, ed aumenta con la durata del future. Generalmente quindi in contango vendere petrolio è più redditizio e si rischia di meno.
Tagli alla produzione
La produzione di petrolio, durante il lock down secondo Reuters potrebbe crollare di circa 20 milioni di barili al giorno. Quindi se seguiamo questa linea, il petrolio dovrebbe rimanere in contango per un po. Tuttavia è di queste ore la dichiarazione dell’Opec che intende raddoppiare i tagli già decisi e che partiranno dal primo maggio.
Sono tagli consistenti di 10 più 10 milioni di petrolio al giorno. In questo modo l’Opec intende riequilibrare domanda e offerta per riportare i prezzi sopra i 20 dollari, livello minimo vitale per molti produttori con costi di estrazione superiori ai 20 dollari. Al momento però sono sono dichiarazioni di intenti.
Trading sul Petrolio
Il superamento del livello di 20 dollari diventa quindi fondamentale per il trader che intenda andare long. Viceversa se la resistenza respingerà i prezzi verso il basso ci si potrebbe aspettare un movimento oscillatorio laterale.
Tuttavia in questo momento la situazione può cambiare rapidamente. I prezzi inoltre sono molto sensibili alle news in arrivo che possono cambiare le prospettive future delle quotazioni del petrolio.
Il trading sul petrolio deve tener conto della situazione di mercato, ma anche delle news. Una delle ragioni della risalita delle quotazioni è stato per esempio un tweet di Trump ieri che ha ordinato la distruzione di tutte le navi iraniane che rappresentino una minaccia per gli Usa.
Ma siamo sicuri che il prezzo del petrolio non ritorni sotto zero, cioè che chi dispone di petrolio sia disposto a liberarsene a qualsiasi prezzo? Se la situazione alla prossima scadenza non sarà cambiata potremmo rivedere i prezzi di nuovo sui minimi? Non è da escludere. Dopodiché ogni target di prezzo sarà raggiungibile.
La pandemia continuerà ancora per alcuni mesi e la domanda sarà molto debole. Anche se l’Opec ha annunciato tagli alla produzione che dovrebbero compensare il calo della domanda il problema sono gli spazi sempre più ridotti per lo stoccaggio.
Lo stoccaggio del petrolio
Tra un mese la situazione sarà peggiorata? Di sicuro ad oggi lo squilibrio tra domanda e offerta è diventato enorme. Così enorme che per la prima volta nella storia tutti gli spazi di stoccaggio esistenti rischiano di riempirsi al 100%. Pertanto anche il loro costo lieviterà.
I sauditi inoltre hanno un grande bisogno di liquidità. Hanno costi di produzione bassi, ma comunque sopra i 20 dollari. Gli Stati Uniti potrebbero venire inondati di greggio saudita: ci sono infatti 19 petroliere in viaggio da Riad al Golfo del Messico, con a bordo circa 40 milioni di barili.
Gli ultimi dati sulle scorte Usa diffusi dall’EIA ( U.S. Energy Information Administration) confermano che i serbatoi Usa presto saranno pieni: lo spazio rimanente (16,3 mb) è prenotato al 100% fin da marzo. Le scorte sono salite a 518,6 mb, vicino al record storico.
In conclusione, c’è ancora un po di spazio, ma in pratica non si può usare perché non si possono mescolare tipi di petrolio greggio troppo diversi, né tanto meno greggio e prodotti raffinati. Quanto rimane? 500-600 mb. Molto poco quindi, ed ad inizio giugno sarà completamente esaurito.
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